Il Santuario
Si sa che la prima ¨edicola¨ fu sostituita da un capitello nel 1586: mentre nel 1770 fu costruita una chiesetta, che poi venne ampliata nella forma attuale verso il 1850 fatta eccezione della antistante tettoia eretta nel 1928 .La facciata del Santuario è a timpano lenese e riporta la scritta “Ave Maris Stella”, dipinta nel 1872 da Valentino Pupin da Schio; sulla destra si erge un piccolo campanile a comignolo. Il pronao è sostenuto da quattro colonne cilindriche di granito e il tetto è ricoperto di zinco; anche l’interno del santuario è dipinto dal Pupin.
L’icona miracolosa
L’icona della Madonna con bambino e rosa in mano, che la leggenda ritiene miracolosa, è collocata nella nicchia dell’altare. L’icona che si può ammirare oggi è una copia eseguita nel 1971 da Marisa Ritter delle suore della Nigrizia di Verona basandosi su delle vecchie fotografie, perché l’originale del XVI secolo, di cm 30 x 40 venne rubato.
La leggenda
L’edificazione del santuario è legata alla leggenda mariana, di comune riscontro nell’arco alpino, del dipinto trovato dai pastori appeso ad una pianta (nel caso della Madonna del Lares un larice del bosco delle Pianèze). Il quadro, nell’intento di esporlo in un luogo di maggior passaggio, fu collocato al vicino Dos Tomplìz, detto anche Belvedere. Ma il giorno dopo il dipinto fu trovato appeso allo stesso larice delle Pianèze. Il dipinto fu spostato per diverse volte, ma veniva sempre ritrovato nella sua ubicazione originale, fin tanto che venne lasciato presso il larice e custodito in un tabernacolo.
(testo ricavato da wikipedia)